martedì, dicembre 12, 2006

Informatica e società


La struttura interna della società sta diventando sempre più complessa e sempre più ricca di nuove componenti che partecipano alla definizione di società contemporanea. Non è più pensabile distinguere le varie sottostrutture sociali in dicotomie come era nel passato. Un esempio in questo senso potrebbe essere dato dalle risposte alle seguenti domande :

Esistono veramente nella politica solo due poli o i modi di pensare e di agire si stanno diversificando sempre più ?
Esiste un unico ente che rappresenta e difende i diritti dei lavoratori o forse il sindacato concepito come è tuttora rappresenta solo gli interessi di una nicchia minoritaria di salariati?
I modi per giudicare l'operato di una classe dirigente o anche un singolo sono solo da annoverarsi del espressione di un Ok/ No ? In che modo è possibile esautorare una classe dirigente quando non governa nel modo giusto se essa legifera pure per se stessa ?


Questi semplici esempi, credo, facciano vedere palesemente un grosso problema di cui soffre la società moderna: il modello di gestione dei vari "elementi" costituenti della società non è più idoneo e si sta rivelando troppo semplificato per rispondere alle esigente nuove che continuano a nascere in questa medesima società. Inoltre il continuo aumento di complessità rende difficile all'essere umano compredere,i trend, le nuove esigenze e le nuove problematiche nascenti. In poche parole l'essere umano ha sempre più difficolta a gestire il sistema - società. La soluzione ti tale problema, a mio avviso, avverrà nel momento in cui si adotterà su larga scala metodi informatizzati per gestire ogni fatto del mondo reale. In un certo senso è necessario proiettare il mondo reale in un mondo virtuale che permetta di gestire in toto la realtà.
L'essere umano si è dimostrato nella storia presente e passata continuamente inaffidabile e corruttibile: esso non cerca di adeguare , entro ovviamente i termini in cui rientra la sua responsabilità , il modello della realta' ( rappresentata delle leggi e dalle regole ) alla realtà delle cose medesima ma tende continuamente a distorcere le regole, in modo consapevole o non, al fine di adeguarlo ai propri bisogni egoistici. E' tale tendenza che porta inevitabilmente ogni civiltà ad una inesorabile e lentissima autodistruzione. A questo punto si potrebbe pensare che se è vero tale ragionamento, come la storia d'altronde ha sempre confermato , allora bisogna rassegnarsi all'ennesima distruzione della civiltà e alla nascità di una nuova dalle ceneri della precedente... Purtroppo le cose potrebbero andare in modo ancora più tragico,dal momento che la potenza tecnologica della civiltà attuale oltre ad autodistruggere se stessa distruggerà anche il mondo su cui vive non lasciando speranza alcuna di nascita di una nuova e migliore civiltà, come è stato nel passato.
E' quindi necessario interrompere questo triste corso inesorabile, lasciando che siano delle macchina a gestire la realtà in seno ad un nuova concezione di capitalismo, definita da me nei articoli precedenti "capitalismo vincolato": solo in questo modo si potra' avere una società non corrotta, giusta per i ricchi e per i poveri, rispondente alla esigenze dei cittadini del mondo e non solo ad una elite minoritaria.
Probabilmente, un giorno, le leggi e la costituzione saranno descritte in forma di algoritmo o diagramma di flusso in modo da evitare ogni distorsione o fraintendimento della legge vigente.In questo modo ogni "algoritmo legislativo" sara' conosciuto da tutti a prova di ogni possibile illegittima modifica.

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