martedì, aprile 25, 2006

Il futuro dei brevetti


Con il brevetto si ottiene il diritto di produrre e commercializzare in esclusiva un oggetto o un sistema sul territorio dello stato in cui viene richiesto. In italia esistono due tipi di brevetto, a cui si affianca la registrazione del modello o disegno, che riguarda esclusivamente la forma o il "design" di un prodotto.
Per depositare un brevetto, di invenzione o di modello di utilità, non occorre disporre di un prototipo, ma solo sapere come l'oggetto o il sistema deve essere realizzato, fornendo una descrizione in tale senso. Tuttavia devono essere presenti i seguenti requisiti: novità, originalità, industrialità, liceità.
A mio avviso esistono molti problemi sul concetto di brevetto che dovranno in futuro essere risolti.
La prima e forse più importante questione riguarda il concetto di ideazione.
Quando la mente concepisce una idea di qualsiasi genere deve per forza utilizzare delle conoscenze precedenti che spesso potrebbero essere state concepite da altre persone in tempi recenti e che quindi dovrebbero essere riconosciute come tali nella definizione del brevetto.
Una idea innovativa ,quindi, consiste sostanzialmente nella utilizzazione di concetti precedentemente definiti dalla scibile umano in una struttura logica che permetta di definire una sovrastruttura cognitiva nuova non precedentemente definita.
Quindi qualsiasi idea umana può essere ricondotta ad uno schema logico avente come componenti concetti e idee precedentemente definititi.
Non importa che la idea innovativa si applichi ad un contesto riproducibile fisicamente o ad un contesto astratto, la sostanza rimane sempre la stessa: la conferma di ciò sta nel fatto che la mente umana per produrre tale idee segue i medesimi processi mentali in ogni ambito dello scibile umano.
Ogni registrazione di brevetto, quindi, dovrebbe consistere nella memorizzazione in un database della nuova idea in forma di nuovo componente dello scibile umano, nella definizione della idea mediante uno schematico che usi le componenti precedentemente registrate o altresì riconosciute come già patrimonio dell’ essere umano, anche se queste non sono coperte da copyright.


Il secondo punto saliente della nuova definizione di brevetto da approfondire consiste nel riconoscimento implicito dell’utilizzo di altri brevetti (se esse sono idee registrate) o idee prodotte da terzi. Solo nel caso,però, le componenti “conoscitive” A,B,C,.. utilizzate nella definizione della nuova idea brevettata X siano anch’esse brevettate verrà riconosciuta una percentuale minima di introito a A,B,C,.. relativo all’uso del brevetto X.
In questo modo ci saranno dei guadagni da parte anche di chi pur non avendo commercializzato una idea, la ha brevettata.
Oltre ad essere più giusto, a mio avviso, tale concezione di brevetto risulta pure più idonea per il futuro dell’economia dei paesi industrializzati devono,per forza di cose, dare sempre più peso all’innovazione tecnologica: i paesi che hanno investito in ricerca in passato dovrebbero aver riconosciuto il loro sforzo anche da quei paesi emmergenti che si trovano a sfruttare le tecnologie odierne per creare impresa senza aver dato nessun contributo significativo alla ricerca.
Inoltre la ricerca potrebbe essere finanziata adeguatamente,anche se essa è teorica, dalla semplice registrazione della scoperta scientifica o invenzione come brevetto.
Il brevetto ha un tempo finito di valida dopo del quale decade. Per favorire la ricerca di alto livello dalla quale sono nati molti brevetti conseguenti … sarebbe possibile introdurre pure un rinnovo del brevetto per un tempo proporzionale al numero di brevetti secondari nati dalla sua registrazione.
Un’ altro vantaggio da questo modo di vedere il brevetto consiste nella completa protezione da illeciti dovuti alla difficoltà di controllare tutte le migliaia di brevetti esistenti in tutto il mondo prima di verificare l’originalità dell’idea brevettata: succede non di rado infatti che idee simile siano brevettate…
Inoltre questa concezione di brevetto lascia campo libero alla protezione di innovazioni nel campo del software: ogni algoritmo ,infatti, può essere rappresentato in uno schema logico (vedi ad esempio UML e design pattern), come qualsiasi altra idea innovativa.
Come ultimo punto importante da approfondire dobbiamo analizzare il contesto in cui va applicato l’esercizio del diritto di brevetto.
Il riconoscimento di produzione e/o commercio illecito di un oggetto(reale o astratto) brevettato dovrebbe essere applicato solo quando si utilizzi una idea partorita da X per generare profitto a persone o enti terzi.
Una idea brevettata(anche se lo schema di una macchina fisicamente realizzabile) o no ,invece, deve poter essere riprodotto e utilizzata liberamente, per usi accademici, di ricerca o di studio personale.
In ultima analisi si può osservare che non è mai l’oggetto fisico che viene brevettato ma la idea che ne sta alla base , ed è essa che riprodotta nell’ ambito fisico o virtuale può generare profitto.
Il brevetto,quindi, non è altro che il diritto di ogni essere umano di aver riconosciuto la paternità di una sua idea e il diritto di produzione e commercializzazione esclusiva dell’idea (e delle sue eventuali riproduzioni materiali) come forma legittima di guadagno: tale diritto non dovrebbe essere acquisito pagando alcuna cifra.
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